Sentiero Frassati del Friuli Venezia Giulia - Idea Stampa
L'idea di tracciare in Friuli Venezia Giulia un sentiero con le caratteristiche tipiche dei Sentieri Frassati d'Italia è nata in due momenti distinti nel tempo, ma invisibilmente collegati. Il primo, nel luglio 2002, quando un forte temporale impedì a tre escursionisti di salire in vetta al monte Ràut, costringendoli a ripiegare a metà percorso, e rientrare, in alternativa, a piedi, dalle casere di Pala Barzana alta e bassa fino a Frisanco, per una via inusuale, scoprendo così un itinerario diverso, ma ugualmente suggestivo.
L'altro durante la S. Messa in occasione della ricorrenza del 40° anniversario del Rifugio Maniago (24 agosto 2003), quando il celebrante don Fabio, nella sua omelia, ricordò l'amore per le montagne del giovane alpinista Frassati (1901-1925), facendo nascere una sensibilità e il conseguente desiderio di approfondirne la conoscenza. In effetti, già pochi anni dopo la sua scomparsa, l'Azione Cattolica maniaghese collocava una targa commemorativa dedicata a Pier Giorgio su uno spuntone di roccia, in località "Strada Piana" sul monte Jóuf a quota 700 m circa (sentiero Cai 983), scegliendo Frassati come "protettore".
Fu nel Consiglio Direttivo della sezione maniaghese del CAI del 29 settembre 2003 che i consiglieri diedero subito la loro approvazione ed accettarono con grande interesse la proposta del presidente di adottare il "Sentiero Frassati del Friuli Venezia Giulia.
La disponibilità e la collaborazione degli enti istituzionali presenti nel progetto hanno fatto sì che il "Sentiero Frassati del Friuli Venezia Giulia" abbia assunto quella "dignità" che lo lega al progetto nazionale: avere in ogni regione d'Italia un "Sentiero Frassati".
Un augurio a chi lo percorre o ripercorre: trovare il calore e il piacere di assaporare quanto di meglio il Friuli può offrire in questo ambiente tipico, ricco di storia, di cultura, per certi aspetti "selvaggio", ma sensibile all'ospitalità.