Sentiero Frassati della Lombardia - Inaugurazione e Percorso Stampa
UNISCE LE PROVINCE DI BRESCIA E SONDRIO TRA CÓRTENO GOLGI E APRICA

Aprica – Córteno Golgi, 25 agosto 2008. Almeno duecento persone, provenienti da tutta la penisola, hanno preso parte domenica all’inaugurazione del Sentiero “Beato Pier Giorgio Frassati” della Lombardia.
In una giornata limpida dall’alba al tramonto come solo in montagna capita ogni tanto di vivere, l’inconsueta massa si ritrova a Sant’Antonio di Córteno Golgi (1127 m.) per la benedizione e il taglio del nastro del tracciato già alle 7:30. Il parroco e il sindaco di Córteno, Don Arturo Pelamatti e Guido Salvadori, coadiuvati dai colleghi aprichesi Don Augusto Azzalini e Carla Cioccarelli e dai presidenti delle rispettive sezioni CAI, Cesare Pedrazzi e Luigino Negri, insieme al coordinatore nazionale Antonello Sica, espletano rapidamente le operazioni rituali davanti alla bella bacheca d’inizio sentiero.

La lunga fila di escursionisti s’incammina quindi, attraverso il bosco, incontro al sole di Malghe Savrone Basso (1390 m.) e Premàlt (1555 m.), passando presso l’arcaica “Büsa di Pagà” (1250 m.), non molto a est dell’altrettanto antica “Còrna di Büs”. È la prima parte di sentiero, abbastanza ripida, ma perfettamente curata e resa interessante, oltre che dal progressivo variare della vegetazione, dai segni del passato quali tratti di roccia gradinata, sapienti cunette di scolo nei tornanti, antichi muri a secco e ruderi di baite annegati nel bosco.
A Premàlt nuova immersione tra le conifere presso le vestigia del Ròccolo Giacometti (al bivio con il sentiero n. 338 per Aprica) e salita del crinale, lungo il medesimo tracciato della Skymarathon – Sentiero 4 Luglio, fino al disco orografico del CAI Aprica, poco sotto lo Zappello dell’Asino (2029 m.). Sentiero ampio e pulito, sottobosco alpestre verdissimo di mirtillo e rododendro, decorativi formicai qua e là. E alcuni improvvise balconate da mettere i brividi, a perpendicolo sulla valle e sulla testata di Campovecchio.
Finalmente, dopo le ultime impegnative erte, ecco il bosco svanire quasi d’incanto e apparire, piantato su un panoramico promontorio, il disco orografico che istruisce sulle vette visibili a 360°. Da qui uno spettacolo maestoso, col solo rischio di accusare il capogiro nel girarsi intorno: il Gruppo Adamello (Aviolo, Adami, Miller, Campanili delle Granate, Baitone, Adamello) e il Pian di Neve, le Alpi Orobie camune e valtellinesi (Torsolèto, Cülvègla, Sèllero, Telènek, Lòrio, Baradello), la medio-bassa Valtellina con sullo sfondo il Monte Rosa, le Alpi Retiche pressoché intere (Céngalo-Badile, Disgrazia, Malenco, Scalino, Palù, Roseg, Zupò, Bernina), la Val Poschiavo, l’Ortles-Cevedale, il San Matteo ... Non per nulla qui il gruppo indugia a lungo e s’ingrossa poco alla volta, con la confluenza dei più “tranquilli” camminatori. Tra questi Nella Gawronska dalla Toscana, ottantadue anni, figlia della sorella di Pier Giorgio Frassati, Luciana, morta nel 2007 a 105 anni.
Lasciato il 4 Luglio, si devia per il sentiero n. 341 in direzione Salina, si entra alla fine in Provincia di Sondrio e si raggiunge loc. Carègia, dove accanto al Rifugio CAI Valtellina è situata la Chiesetta Alpina San Carlo, termine (o inizio) del Sentiero “Beato Pier Giorgio Frassati” della Lombardia.


Qui Santa Messa, concelebrata da Don Augusto, Don Arturo e Don Battista Dassa di Angone (BS), con quest’ultimo che ha portato dalla bassa Valcamonica un gruppo di giovani per vivere la giornata in onore di Frassati. All’Offertorio uno dei momenti più intensi dell’intera due-giorni (sabato c’era stata la presentazione dell’iniziativa presso la sala congressi di Aprica, allietata dagli apprezzatissimi canti del Coro Gambuér), con la cerimonia di unione delle acque provenienti da tutti gli altri quattordici Sentieri Frassati d’Italia. Tra le delegazioni arrivate da più lontano quella della Sicilia, guidata da Anna Salibra Oddo di Siracusa, e quelle di molte regioni del sud.
A seguire, prima del pranzo, brevi e commossi saluti ufficiali (quasi nessuno di circostanza), con il microfono ad Antonello Sica (coordinatore dell’iniziativa a livello nazionale), Goffredo Sottile (neo-vice presidente centrale CAI),  Roberto De Martin (past president CAI centrale e Club Arc Alpin e propositore del Sentiero Frassati della Lombardia), Gabriele Bianchi (past president CAI centrale), Luigino Negri (presidente CAI Aprica), Dino Negri (vice presidente CAI Aprica e assessore al Turismo CM Tirano), Carla Cioccarelli (sindaco di Aprica), Guido Salvadori (sindaco di Córteno Golgi), Alessandro Bonomelli (presidente CM Vallecamonica), l’alpinista Oreste Forno.
Un breve ed emozionato saluto anche da parte di Nella Gawronska, che dopo il pranzo, già alle 13:30, morde il freno per salire alla vetta del Palabione (2361 m., 441 di quota sopra il rifugio), accompagnata da un gruppetto di giovani. Missione compiuta.
Antonio Stefanini