Sentiero Frassati del Molise - Percorso Stampa
di Enzo Meccia

Civitanova del Sannio (m 656) si trova a mezza valle fra la montagna e il fiume Trigno, là dove scorre nel suo tratto più bello e caratteristico: è possibile osservarlo a pochi metri dalla riva, grazie ad un pontile, ed anche farvi un tonificante bagno in due naturali ed ampie "vasche" ("sciate").
Il "Sentiero Frassati del Molise", interamente segnato con i caratteristici segni "rosso-bianco-rosso" del CAI, parte dal centro del paese, presso una croce in pietra eretta nel 1441 a ricordo di un soggiorno di San Bernardino (è opera di uno scultore locale, Cola de Civita Nova) e sale per l'antico tratturo "Castel di Sangro - Lucera" fino ad un caratteristico roccione, lungo e alto diverse decine di metri, chiamato "Morricone del Pesco", che si innalza fra le curve della strada "Bagnolese".
Dal "Morricone" si continua lungo detta strada per un breve tratto fino ad una curva, dove si lascia la strada per proseguire su un evidente sentierino lungo il quale si sale al colle "La Costarella" fino alle "Pietre Spaccate" e alla panoramica pianeggiante "Civita", che praticamente è la sommità della "Costarella".
Dalla "Civita" (così chiamata perché nelle lontane origini il primo nucleo abitativo era arroccato su questo colle) si scende alla vicina bianca croce monumentale (alta 9 metri) che domina (a quota 900) sul centro abitato: distrutta nel 1943 dalle truppe tedesche, che la ritenevano un punto di riferimento strategico per il nemico, con tenacia fu dai civitanovesi ricostruita tale e quale nel 1951.
Discesi al terzo paravento (muraglione eretto contro gli impetuosi venti del Nord), si segue un tratto di strada asfaltata, si supera il ponte di "Fonte Castagna" e subito a sinistra si prende una sterrata erbosa che sale al bosco della "Macchia Tonda". Non si entra nel bosco ma si obliqua a sinistra salendo per dossi erbosi e rocciosi al monte Carovello (1.167 m) e alla bella panoramica cresta delle "Carovelle".
Si attraversa una macchia di faggi e si scende entrando in un angolo di bosco straordinariamente suggestivo che molto ricorda quello della Verna, attraversato dal "Sentiero Frassati della Toscana": qui silenzio e contemplazione accompagneranno i nostri passi! Si raggiunge, infine, una via sterrata nei pressi di primitive difese di antiche tribù sannitiche e si esce a sinistra sugli ampi verdi pianori della Casella (1.215 m), con i suoi pascoli e le casere dove lavorano i pastori.
Gli escursionisti più esperti (in confidenza con la roccia e senza problemi di vertigini), purché sempre accompagnati da una guida, anziché entrare in quest'ultimo tratto di bosco, scendendo dalle Carovelle potranno proseguire per una frastagliata cresta rocciosa, lunga alcune centinaia di metri (difficoltà EE) che si ricongiunge poi al percorso prettamente escursionistico proprio sopra i pianori della "Casella".
Qui ci si dirige verso un fontanile con abbeveratoio; si segue, quindi, brevemente una mulattiera, e dopo una formazione rocciosa si sale decisamente a destra su per un pendio erboso inizialmente piuttosto ripido per poi proseguire, su terreno pianeggiante, attraverso un tratto di bosco.
Usciti sui prati si sale a sinistra, per pendio erboso, alla cuspide della Montagnola, dove ha termine il percorso (l'altezza della cima è stata sulle carte più volte rettificata: per ora - sempre sulle carte - è a 1.421 metri di altitudine, ma per la verità essa tocca i 1.480 metri). Dalla cima il panorama si allarga a 360 gradi, spaziando dall'orizzonte sull'Adriatico ai monti del Matese, dell'Alto Molise, del Parco d'Abruzzo fino alla Maiella. Dalla vetta si scopre, inoltre, l'impressionante vastità delle faggete, mentre in primavera ci lasceranno incantati la generosa quantità e le mille sfumature cromatiche dei fiori.