Sentiero Frassati del Lazio

Dove Dal santuario della SS. Trinità di Vallepietra (RM) alla certosa di Trisulti a Collepardo o all’eremo di San Luca a Guarcino (FR)
Durata 3 tappe, dalle 7 alle 9 ore ciascuna
Dislivello 2450 m salita; 3050 m discesa
Difficolta EE (Escursionistico per esperti) per la sola lunghezza
Inaugurazione 29 agosto 2009

Il Sentiero Frassati del Lazio è una traversata affascinante e spettacolare tra le vette più alte del comprensorio - quello dei monti Simbruini ed Ernici – che dal punto di vista naturalistico e religioso è tra i più intatti e attraenti della regione. L’itinerario si sviluppa lungo i monti di Vallepietra, Filettino, Trevi nel Lazio, Guarcino, Vico nel Lazio e Collepardo.

1ª Tappa (7 ore). Si parte (1340 m) da un luogo palpitante di spiritualità: il santuario della SS. Trinità di Vallepietra (X-XI sec.) situato, in posizione spettacolare, alla base di un’enorme parete rocciosa. Dopo la visita, si raggiunge il parcheggio, da dove il sentiero inizia a snodarsi, in direzione est, verso il monte Tarino. Arrivati in cresta, si scende di quota per poi risalire il versante sud-est, ripido ma breve, fino alla vetta (1957 m). Da qui si prosegue in direzione sud-est e alla biforcazione che s’incontra prima delle sorgenti dell’Aniene, ci si dirige a sinistra, verso Filettino, imboccando il cosiddetto sentiero dell’Arena Bianca che conduce, in costante discesa, all’icona di San Bernardino e, quindi, a Filettino (1075 m).

2ª Tappa (9 ore). È la più impegnativa, sia per la lunghezza che per le elevazioni. Da Filettino s’imbocca il sentiero che sale attraverso un bosco ripido e faticoso fino alla sella del monte Viglio (1936 m); da qui, piegando a sinistra, si raggiunge la vetta (2156 m). Ritornati sulla sella, si prosegue in direzione sud, scendendo verso il passo della Femmina Morta (1600 m), per giungere, dopo un’ulteriore ripida salita, sulla vetta del monte Crepacuore (1981 m). Per creste s’inizia la discesa in direzione sud-est fino a raggiungere la fonte di Pozzotello (1850 m) prima, e poi la stazione sciistica di Campo Catino (1800 m).

3ª Tappa (8 ore). Da Campo Catino ci si avvia lungo un panoramico tratto di cresta fino al monte Monna (1950 m). Lasciata la vetta e raggiunto il passo del Diavolo, si ha l’opzione: scendere a Trisulti (850 m) o a San Luca (650 m). Nel primo caso, si prenderà in direzione della Forcella di Faito della Rotonaria, proseguendo, attraverso un bosco prima di faggio e poi di quercia, fino alla stupenda certosa di Trisulti (inizio del XIII sec.). Nel secondo caso, si piegherà verso ovest, raggiungendo l’eremo dell’Agnello attraverso le pareti rocciose del vallone di Capo Cosa, le fonti e i boschi incontaminati del vallone dell’Agnello. Da questo primo eremo – incastonato nella roccia e posto in spettacolare posizione a picco sull’omonima valle – attraverso i tornanti di una sterrata si prosegue fino all’eremo di San Luca (XI sec.).

I Punti di Timbratura

Campagna Sentieri Frassati

Libro del Sentiero

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  • esperienza bellissima che cerco di sintetizzare come past president cai colleferro e poi come presidente regionale , inaugurato nell’Agosto del 2009. Gli intenti che hanno mosso la Sezione di Colleferro e hanno determinato la decisione di realizzare il sentiero Frassati, sono molteplici. Innanzi tutto, la volontà di intitolare il sentiero al Beato Frassati, aderendo al progetto del CAI nazionale, nasce dall’esigenza di sottolineare alcuni aspetti culturali, sociali e formativi che sono espressi e attengono strettamente alla frequentazione e fruizione degli ambienti montani. Trattasi di quell’insieme di valori e d’idee comprensivamente definiti come “Cultura della Montagna” della quale l’alpinista Frassati è stato uno dei più limpidi e concreti esponenti.

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Tutta la cartografia qui pubblicata è stata realizzata da Albano Marcarini ed è tratta dal libro “L’Italia dei Sentieri Frassati” © 2016-2021 Club Alpino Italiano

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