Il Sentiero Frassati della Basilicata – costituito da un anello (di 14 km) e da una bretella di collegamento (di 4 km) col centro storico di Sasso di Castalda (949 m) – è stato individuato tenendo conto della memoria storica degli abitanti del paese, che utilizzavano i sentieri per andare a coltivare i campi, macinare il grano, raccogliere legna, produrre carbone e pascolare le greggi. Questo percorso rappresenta, perciò, una grande riscoperta di antiche vie, spesso dimenticate, che hanno legato alle sue montagne un’intera comunità.
Dopo aver visitato lo splendido borgo attraverso le vie della pietà (il tema più caro a don Giuseppe De Luca, che qui ebbe i natali), in prossimità dell’area faunistica del cervo si prende la via del grano, coincidente con il percorso che anticamente si faceva per portare a dorso di mulo i sacchi di frumento fino al mulino del Conte. Si prosegue, lungo la via dell’acqua, costeggiando il torrente San Michele fino alla prima sosta presso la cappella di San Michele.
Da qui per raggiungere il soprastante punto di svalico della Madonna del Sasso ci sono due percorsi alternativi: la via dei pastori fa subito inerpicare, come un tempo facevano loro con mandrie e greggi, fino all’edicola votiva della Madonna del Sasso; questa può altrimenti essere raggiunta con un’ascesa sicuramente più dolce seguendo – poco oltre la cappella di San Michele – la via dei commerci, che un tempo consentiva un più agevole collegamento con muli e cavalli per i traffici commerciali con Pignola e Potenza.
Dalla Madonna del Sasso si segue la via dei boschi, che, attraverso sinuosi sentieri tracciati principalmente dai forestali in occasione degli ampi rimboschimenti degli anni Cinquanta, porta dapprima a scendere tra pini e abeti fino alla fontana di Fossa Cupa, per poi risalire verso l’Arioso attraverso una lunga serie di panoramici tornanti – ben sistemati con pietre a secco - che introducono in un meraviglioso bosco di faggi. Qui non sarà difficile individuare qualche spiazzo su cui venivano un tempo approntate le carbonaie.
Sfiorando gl’impianti sciistici del comprensorio Arioso-Pierfaone, attraverso la via delle nevi si raggiunge finalmente la cima del monte Arioso (1709 m), da dove lo sguardo spazia a tutto tondo, tra Basilicata e Campania, dal Volturino al Sirino, dal Cervati agli Alburni, cime tutte innevate fino a primavera inoltrata.
La discesa riporta nella faggeta fino al Belvedere delle Scaledde, da cui si “scivola” per la via dell’aria, che dal bosco va man mano scoprendosi su lunghi prati, dove veramente sembrerà di “planare”… sulle ali del vento, che qui spesso si fa sentire. Raggiunto il monumentale bosco della Costara, in prossimità di un punto di ristoro, s’imbocca la via del Faggio di San Michele, che porterà ad ammirare – a conclusione dell’anello – uno degli “alberi padri” della Basilicata e, poco più sotto, un’ampia buca dove in antico la neve veniva conservata fino all’estate.
Libro del Sentiero
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