Il Sentiero Frassati della Sicilia unisce due centri minori del barocco siciliano, Cassaro e Buscemi, attraverso la Valle dell’Anapo, il fosso Nocilla e la valle dei Mulini. La presenza, lungo il percorso, di due chiese rupestri bizantine, di notevole interesse, consente all’escursionista di camminare attraverso la storia religiosa della terra iblea. Si è in un’area di particolare bellezza naturalistica, dove la continuità tra il presente e un passato antichissimo connota sia il territorio che la vita delle comunità in essa insediate. Lungo il percorso s’incontreranno, a poca distanza l’uno dall’altro, i ruderi di ben cinque mulini ad acqua, segno evidente di un’attiva comunità agricola presente in passato sul territorio.
Significativa, nell’evoluzione della storia umana, è la presenza della chiesetta rupestre di Santo Pietro, di epoca bizantina: all’interno si possono ammirare l’affresco di una Madonna Basileusa, una croce scavata nella roccia e l’altare, anch’esso intagliato nella roccia. Nel tempo la chiesetta fu trasformata in ovile, con un poderoso muro di cinta munito di “paralupi”. La valle presenta numerosi terrazzamenti circondati da muri a secco – alcuni con agrumeti oggi in abbandono – che raccontano di coltivazioni intensive che l’uomo è riuscito a praticare in terreni così impervi. Nelle chiuse che delimitano alcuni poderi della zona si noteranno spesso dei palmenti all’aperto, testimonianza di un’antica pratica della viticoltura, oggi scomparsa. Alcune varianti permettono di compiere più itinerari di diversa lunghezza e difficoltà. Una di queste porta a visitare un insolito insediamento rupestre: si tratta di una piccola grotta – forse in origine anch’essa luogo di culto – utilizzata come abitazione e stalla, con una caratteristica mangiatoia esterna scavata nella roccia. Tra la lussureggiante vegetazione fluviale (tipica della zona umida sottostante delle cave iblee) e la macchia mediterranea (peculiare della zona arida sovrastante le stesse cave) la fa da padrone il timo, il piccolo arbusto profumato che fin dall’antichità ha fornito preziosa pastura per le api, caratterizzando il famoso miele degli Iblei: è proprio per questo particolare che il percorso è conosciuto anche come Sentiero Frassati delle Terre del timo.
All’arrivo a Buscemi (in circa quattro ore) l’itinerario si arricchisce della presenza di un museo etno-antropologico (unico nel suo genere, per essere diffuso sull’intero paese) che, ricostruendo i luoghi del lavoro agricolo nei diversi siti del tempo, permette un affascinante viaggio attraverso la cultura contadina degli Iblei.
Sentiero pulito da poco, manca da rispristinare la segnaletica orizzontale e verticale. Non una semplice camminata, ma un tuffo nella storia e nella natura.