Il Sentiero Frassati della Calabria si sviluppa in provincia di Vibo Valentia all’interno del Parco naturale regionale delle Serre calabre ed è frutto della collaborazione tra il Club Alpino Italiano e l’Arma dei Carabinieri, Reparto Biodiversità Mongiana, cui poi si sono aggiunti gli Enti locali. L’itinerario escursionistico ad anello (circa 18 chilometri per complessive sette ore di cammino) collega i paesi di Mongiana (rinomato, un tempo, per le ferriere ed oggi sede di un Centro polifunzionale di eccellenza del Reparto Carabinieri Biodiversità) e Serra San Bruno (cuore universale della spiritualità certosina). Il sentiero non presenta particolari difficoltà e può essere ovviamente percorso in entrambi i sensi di marcia, magari in due tappe di uguale lunghezza e tempo di percorrenza, facendole precedere o seguire dall’imperdibile visita di Villa Vittoria, parte integrante del “Sentiero Frassati della Calabria”.
L’Orto botanico lungo i suoi 400 metri accoglie una vasta collezione di piante; il Vivaio Vittoria assicura una produzione annua di migliaia di piantine appartenenti alle principali specie forestali presenti sul territorio; il Sentiero dei frutti perduti è una collezione di una trentina di varietà di specie arboree fruttifere a rischio estinzione; il Sentiero geologico mostra le caratteristiche morfo-strutturali di alcuni campioni di rocce e minerali prelevati nel territorio calabrese e siciliano; il Sentiero biblico propone una collezione simbolica di alcune fra le più significative piante che evocano le più diffuse tradizioni religiose particolarmente nell’area mediterranea; il Sentiero natura accessibile ha una trentina di tabelle didattiche trascritte in braille; il Sentiero delle piante officinali raggruppa più di 200 esemplari di piante, distinte tra medicinali, velenose e aromatiche; il Sentiero delle Ortensie ne mostra circa 40 varietà. Nella Sala espositiva CITES vengono, infine, mostrati vari reperti confiscati, tra cui avorio, pelli, pellicce e coralli.
Prima tappa: il Sentiero dell’archeologia industriale. A Mongiana (922 m) facciamo precedere l’inizio del nostro cammino dalla visita del Museo delle Reali Ferriere e Fabbrica d’Armi (in pieno centro abitato) dedicato al più importante complesso siderurgico del Regno delle due Sicilie, avviato dai Borbone di Napoli nella seconda metà del XVIII secolo. All’uscita imbocchiamo via Carbonile e ci portiamo verso un vecchio mulino posto lateralmente alla fiumara Allaro. Da qui, tra attraversamenti stradali, aree carbonili, boschi di faggio, coltivi e masserie, arriveremo alla Certosa di Serra San Bruno.
Seconda tappa: il Sentiero mistico. Arrivati sotto le mura di cinta del monastero, è d’obbligo la visita al Museo della Certosa (814 m), parte integrante dell’itinerario escursionistico. Al termine ripartiamo lungo un percorso ombreggiato e ben sistemato e raggiungiamo così, nell’ordine, il laghetto artificiale con all'interno la statua di San Bruno, il santuario di Santa Maria del Bosco e il cosiddetto dormitorio, luogo dove San Bruno (1030-1101) fu sepolto. Da qui prendiamo il sentiero che corre di fianco al fiume Ancinale e cominciamo a inerpicarci lungo il magnifico bosco di Santa Maria, fino a Pietra Marcata (1030 m). Attraversata la strada provinciale, iniziamo la discesa verso la Mongianella, entrando dapprima nella riserva naturale biogenetica “Cropani-Micone", fino a raggiungere l’area attrezzata del laghetto Sambuco (903 m), posto nella parte bassa di Villa Vittoria.
Immersi in un rigenerante "polmone verde", le incantevoli melodie gregoriane dei certosini di Serra San Bruno ci aiutano a trovare l'armonia con l'ambiente circostante, perché <<Il canto del monaco certosino viene dal silenzio e al silenzio conduce>>. Quale modo migliore per iniziare un cammino? Pier Giorgio Frassati sapeva benissimo l'effetto di questo silenzio, il suo è diventato carità silenziosa, la più vera. Lungo il sentiero, rigoglioso di faggi e abeti bianchi, sento la fatica nei muscoli ma passo dopo passo inizia il cammino interiore. La natura da ammirare, i profumi, le foglie da toccare, le farfalle multicolore, il laghetto, la vastità dei prati, permettono di riappropriarsi del proprio spirito. A poca distanza l'uno dall'altro, il gruppo prende una forma itinerante, ognuno porta con sé la propria personalità per poi ritrovarsi a condividere pensieri e suggestioni. Io porto con me una cara amica, cammino per lei e con lei. Se improvvisamente le dovessi chiedere qual è la direzione, mi risponderebbe: "Verso l'alto!"