Il Sentiero Frassati dell’Emilia Romagna si dipana ad anello sulle alture di Brisighella: ci si trova nell’Alto Appennino faentino, ai confini con la Toscana, ed esattamente nell’alta valle del Sintria.
Partendo dal rifugio di Fontana Moneta, su sentiero di media collina si va di valle in valle - con tratti di crinale, diversi saliscendi e punti panoramici - attraverso boschi misti di latifoglie, bosco ceduo, boschetti di pini e abeti, castagneti.
La semplicità dei luoghi e delle testimonianze religiose è lo specchio della semplicità delle persone, di un ambiente agreste che un tempo gravitava intorno alla parrocchia, di abitanti che utilizzavano la rete dei sentieri per comunicare e vivere la vita che traeva sostentamento dalla coltivazione dei campi e dei boschi. Il rifugio di Fontana Moneta (634 m) è raggiungibile sia in auto che a piedi, dalle stazioni ferroviarie di San Cassiano o di San Martino in Gattara, sulla linea Faenza-Firenze, dopo alcune ore di cammino.
Se si vuole percorrere il sentiero in senso orario, dal rifugio, attraversata una sbarra, si sale per stradello fino al monte Toncone (813 m); poi, per crinale, fino a raggiungere il punto panoramico di Pian di Volpone (724 m). Da qui, chi volesse percorrere l’anello corto, potrà rientrare a Fontana Moneta seguendo la direzione dell’ex abitato di Presioletta (segnavia Cai 543), passando per la chiesetta di Presiola (582 m), nei cui pressi vi è testimonianza di un ricordo di Pier Giorgio Frassati.
Per affrontare l’intero anello, si prosegue sul crinale in direzione La Valle e, dopo aver attraversato uno splendido castagneto che permette di ammirare in lontananza la Vena del Gesso romagnola, si giunge alla chiesetta di Fornazzano (604m). Attraversata la strada, per prati prima e poi per un’abetina, si sale fino ai ruderi del castello di Fornazzano, o “Castellaccio” (725 m).
Per vari punti panoramici e un tratto a bosco ceduo si prosegue fino ad affacciarsi sulla Valle del Lamone, raggiungendo poi il museo di Cà di Malanca (720 m). Il museo custodisce testimonianze storiche legate al sacrificio di molte giovani vite durante la Seconda guerra mondiale. È da ricordare che Cà di Malanca è punto di collegamento con il “sentiero dei Partigiani” e la rete escursionistica della “Corolla delle ginestre”.
Ritornati sui propri passi, attraverso il Sentiero 505 si raggiunge Croce Daniele (689 m), dove vi sono una chiesetta e un punto di ristoro. Attraversando in prosieguo un castagneto, si giunge al guado del torrente Sintria; da qui, per ripida salita, si rientra al rifugio di Fontana Moneta.
Libro del Sentiero
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