Sentiero Frassati del Molise

Il Sentiero Frassati del Molise si sviluppa per intero a Civitanova del Sannio, un tranquillo paese-villaggio a mezza valle fra la montagna e il fiume Trigno, dalle antiche e solide radici religiose (ben rappresentate da due croci erette a distanza di mezzo millennio l’una dall’altra), di diffusi sentimenti di attenzione e cura verso gli ultimi (attività in cui spiccano le figure del clinico Antonio Cardarelli e del missionario martire in Uganda padre Antonio Fiorante) e con significative tracce storico-antropologiche (tra cui le primitive difese sannitiche e l’attraversamento di alcuni antichi tratturi).

Stupenda e incontaminata la natura che fa da corona all’abitato e che il sentiero attraversa con pendenze sempre abbastanza agevoli fino alla cima nord della Montagnola (1436 m) da cui si spazia a 360 gradi dal Matese ai monti del Parco d’Abruzzo e alla Maiella, fino al mare Adriatico.

Il sentiero ha inizio all’ingresso del paese (656 m), presso una croce medioevale in pietra; da qui si segue il Tratturo e si sale fino a 900 metri, in vista di un’alta croce bianca, da dove già si apre un ampio panorama sul Parco d’Abruzzo. Si percorre un breve tratto di strada asfaltata fino al ponticello di “Fonte Castagna” e si continua lungo la strada a destra fino all’imbocco di uno stradello sulla sinistra (segnaletica verticale Cai) che conduce alla “Macchia Tonda”. Al termine della salita, il sentiero gira decisamente a sinistra per la cresta, raggiunge il monte Carovello (1170 m) ed esce sulla lunga, verde cresta sommitale delle “Carovelle”, panoramica bastionata dai precipiti fianchi rocciosi, dominante i boschi sottostanti.

Seguendo la segnaletica bianco-rossa e i tanti “omini di pietra”, entriamo nel bosco lungo un percorso altamente suggestivo, dove alte pareti ed enormi denti di roccia si confondono fra gli alti faggi… e nell’austera bellezza dell’ambiente viene naturale meditare e pensare al giovane al quale il sentiero è intitolato. Si esce, poi, dal bosco sugli ampi verdi pascoli della Casella (1200 m), dove ancora oggi i pastori lavorano i formaggi nelle “casere” secondo i metodi tradizionali.

Proseguendo per pascoli, o per strada, in direzione della Montagnola, si giunge a un fontanile generoso; superatolo – sempre seguendo la segnaletica – si riprende a salire, verso destra, inoltrandosi nel bosco lungo il sentiero, un po’ duro nel primo tratto e poi sempre più dolce.

Una volta fuori dal bosco, s’incontra una bastionata rocciosa, che si segue verso destra fino a raggiungere la vetta, dove attendono un’altra croce e un panorama stupendo.