Il Sentiero Frassati del Veneto – inserito nell’ancor più ampio Cammino delle Dolomiti – parte da Danta di Cadore e attraversa alcuni tra i più interessanti centri abitati e luoghi d’eccellenza del Comèlico: Santo Stefano di Cadore, Sappàda, le sorgenti del Piave, la bellissima Val Visdende, Valle, San Pietro di Cadore, Costalta, Costalissoio, Costa, San Nicolò di Comèlico, Gera, Sopalù, Candìde, Casamazzagno, Dosolédo, Pàdola, le terme di Valgrande, la foresta di Selvapiana e gli ameni laghetti alpini Ciadìn e Aiàrnola.
L’itinerario si sviluppa su secolari strade poderali e mulattiere costruite in origine per attività agricole e pastorali sulle quali si sono alternati nei secoli passaggi, scambi, mercanteggi e transiti processionali ai vicini luoghi di culto, tra cui la stessa Danta, la chiesetta seicentesca di Sant’Anna, la collegiata di San Candido in Alto Adige e il santuario di Maria Luggau nella valle del Gail in Austria. Su carrarecce che hanno assistito impotenti ai drammatici eventi indimenticati della Grande guerra. Su strade forestali tracciate per il controllo e il taglio del legname da parte delle storiche istituzioni locali: le “Regole Comunioni Famigliari”. Su Sentieri del Cai, ripristinati e manutenuti per la conoscenza e la valorizzazione del territorio. Infine, su strade statali e provinciali dei tempi attuali, intersecate e percorse a tratti allo scopo di collegare tra di loro una suggestiva serie di segni della devozione religiosa popolare alpina, rappresentata da crocifissi lignei, posti a protezione di edifici o isolati, mete delle antiche rogazioni (le benedizioni di prati e campi), da teche, tabernacoli, chiesine con piccoli altari e statue di santi dal carattere votivo, da edifici sacri delle comunità paesane nonché dalle contenute e slanciate chiese gotiche alpine quattro-cinquecentesche (con dipinti e affreschi che in alcuni casi sono veri e propri tesoretti), che hanno poi subìto ricostruzioni e aggiunte. Una cospicua serie di commoventi testimonianze senza tempo di fede semplice ma tenace, di vita dura ma serena, di storie e di storia locale sentita e ricercata.
E ancora, si sfiorano e attraversano alcuni biotopi, sentieri naturalistici e torbiere dalle ineguagliabili fioriture, ricche di endemismi di interesse europeo.
Il tutto incorniciato da panorami, scorci, visioni e prospettive – improvvise, inaspettate e ipnotiche – delle mitiche Dolomiti e delle Alpi Carniche: le dolomiti di Popèra regali, i Brentóni enigmatici, le Terze solenni, il Siéra puntuto, il Rinaldo solingo, il Peralba paterno, i Longerìn audaci, il Quaternà vulcanico.
Libro del Sentiero
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